Le Sezioni Riunite della Corte dei conti fanno il punto su apparecchiature per TAC e Risonanze: In Italia ne abbiamo troppe e molte sono obsolete.
Nell’ambito della complessa e articolata ricostruzione dei risultati della gestione del sistema sanitario nazionale nell’esercizio 2017 effettuata dalle Sezioni Riunite in sede di controllo nell’ultimo Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2018[1], si segnala in particolare il focus dedicato alla diffusione e alle caratteristiche delle apparecchiature sanitarie utilizzate dalle strutture di assistenza pubbliche e private in Italia.
La dotazione complessiva risulta essere di 5.940 apparecchiature, di cui 3.479 appartenenti a strutture pubbliche e le restanti a strutture private accreditate.

Le dotazioni di attrezzature sanitarie (in particolare apparecchiature per risonanze e Tac) continuano a presentare in Italia livelli particolarmente elevati, pari o superiori a quelli delle principali economie europee: rispettivamente 35,1 e 25,2 apparecchiature per milione di abitanti contro 21,4 e 15,4 della media europea.
Elevata è, inoltre, la disponibilità di tecnologie per radioterapia, circa 7 per milione di abitanti contro le 5 di Germania e Spagna. Solo la Francia presenta valori superiori (10 per milione di abitante).
La apposita banca dati predisposta presso il NSIS fornisce un quadro approfondito delle apparecchiature attive a fine 2017: acceleratori lineari, camere computerizzate, sistemi Tac/Gamma Camera e Tac/Pet, risonanze magnetiche, sistemi robotizzati per chirurgia endoscopica, Tomografi assiali computerizzati, mammografi e angiografi.
Al di là della elevata consistenza numerica, le Sezioni Riunite segnalano che il 30 per cento delle apparecchiature ancora in esercizio (in particolare Angiografi, mammografi, Acceleratori lineari, Camere Computer Gamma, Tomografi a risonanza magnetica) hanno un’età superiore ai 10 anni e necessiterebbero, pertanto, in considerazione dei tempi medi di obsolescenza, di sostituzione a breve. Ha meno di 5 anni solo la maggioranza delle attrezzature dei Sistemi Robotizzati per chirurgia endoscopica e dei Sistemi Tac.

Sottolineano che l’invecchiamento oltre il limite previsto per l’adeguatezza tecnologica delle strutture, oltre a determinare incrementi dei costi di esercizio per manutenzione, energia, ecc., incide, anche sui tempi di indisponibilità delle apparecchiature, per l’aumento dell’incidenza dei guasti.
L’esame delle dotazioni per aree territoriali rileva squilibri significativi, anche se minori delle attese. Nelle regioni in Piano di rientro le strutture (misurate in termini di milione di abitanti) sono inferiori alla media nazionale per pressoché tutte le tipologie fatta eccezione nelle Camere Gamma (quelle che a livello nazionale presentano, tuttavia, il maggior numero di impianti con più di 10 anni di esercizio). Molto ampio il divario tra regioni nei sistemi Tac, in quelli Tac/Pet, nelle Risonanze magnetiche e nei sistemi robotizzati per chirurgia endoscopica: le regioni a statuto ordinario del Nord e del Centro hanno dotazioni superiori alla media, in alcuni casi in misura rilevante. Gli squilibri permangono (e in alcuni casi aumentano) anche quando si analizzano le sole strutture pubbliche. La sotto dotazione nelle altre regioni determina problemi nel garantire un adeguato accesso al servizio.
Alla base dell’invecchiamento delle apparecchiature in esercizio c’è sicuramente il trend discendente dei pagamenti per investimenti in conto capitale nelle aziende sanitarie italiane riscontrato a partire dagli anni della crisi. Il confronto con gli altri paesi europei, effettuato con riferimento al 2015 (ultimo anno per cui sono disponibili i dati per un confronto internazionale), evidenzia che in Italia è destinato ad accumulazione nel settore solo lo 0,36% del prodotto, a fronte di importi pressoché doppi nelle principali economie europee (0,75% della Germania, lo 0,65% della Francia) e in ogni caso superiori in paesi con economie similari (0,45% della Spagna e 0,47% del Portogallo).
NOTE
- Corte dei conti -Sezioni Riunite in sede di controllo – Deliberazione n. 9 dell’11 giugno 2018 – Rapporto sul coordinamento della finanza pubblica 2018 – La sanità: dopo il risanamento le scelte, pag. 265 e ss. ↑