Con ottobre 2021 si comincia a vedere in azione il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
lo scorso 13 agosto è arrivata la prima tranche del finanziamento europeo (quella non sottoposta a condizionalità) e quasi contemporaneamente è stato adottato il piano di riparto delle risorse che ha visto, per il momento coinvolti i principali Ministeri (qui). Tuttavia, la successiva attuazione del piano vedrà le risorse distribuite anche sugli enti territoriali: è il caso ad esempio delle risorse per gli investimenti in sanità che necessariamente andranno alle Regioni. Si tratterà di capire quanta parte degli enti locali e territoriali saranno soggetti attuatori in via diretta.
Il centro studi di Camera e Senato ha elaborato una stima dei progetti che potrebbero essere realizzati dagli enti territoriali: si tratta di 34 interventi dal valore di 67 miliardi, circa il 35 per cento dei 191,5 miliardi complessivi messi a disposizione dall’Europa per l’Italia (l’intero documento qui)
Il Governo intanto ha pubblicato tutto ciò che riguarda il PNRR nel sito: www.italiadomani.it dove si trovano notizie accurate anche sulle riforme da porre in essere.
Il Piano dunque comincia a prendere una forma più concreta anche se mancano ancora diversi tasselli di carattere organizzativo (ad esempio, mancano del tutto istruzioni sulla gestione contabile dei fondi per i quali resta un generico riferimento alle norme di contabilità nazionale della legge 123/2011)
Tra i documenti più interessanti da scaricare (lo abbiamo scaricato per voi e si trova qui) c’è l’elenco delle milestone del piano divise tra riforme e investimenti.
A memoria di chi scrive è la prima volta che un documento di programmazione è così dettagliato nei tempi e negli obiettivi (o almeno reso pubblico con questo dettaglio), elemento che fa senz’altro piacere ed è in linea con quanto richiesto dalla Commissione per procedere ai successivi pagamenti.
Scorrendo gli obiettivi per il 2021 (alla fine dell’anno mancano una manciata di settimane) si leggono molte iniziative. Ne abbiamo pescata una da seguire in particolare:
“Investimento e ammodernamento del parco tecnologico e digitale ospedaliero” intestato al Ministero della salute, data di scadenza 31/12/2021
Non c’è alcun dubbio che serva un ammodernamento nella tecnologia digitale della sanità e che da un migliore e più efficiente uso della tecnologia dipenda anche la capacità di risposta a grandi eventi come la pandemia, ma anche un miglior monitoraggio delle strutture sanitarie e del sistema nel suo complesso.
Il primo traguardo fissato prevede l’adozione di un “piano di riorganizzazione” approvato dal Ministero della Salute e dalle regioni, appunto entro il 31 dicembre 2021. Seguiremo questo progetto per vedere se la pietra miliare (non abbiamo ancora rinunciato all’uso dell’equivalente termine italiano) sarà posata nella data indicata.