Concessione cave del marmo e giurisdizione contabile

Sussiste la Giurisdizione contabile in materia di versamento dei canoni per estrazione da agri marmiferi

Sezione Prima Centrale Appello sentenza 197/2023

Sussiste un rapporto di servizio tra l’ente locale concedente agri marmiferi e la società concessionaria prescelta per l’attività di sfruttamento della cava in via continuativa ed esclusiva stante l’ascrivibilità del bene, oggetto di concessione, al patrimonio indisponibile comunale; la sussistenza di indubbie finalità di rilevanza generale e pubblica poste anche a salvaguardia dei beni dell’ambiente e del territorio costituzionalmente tutelati; la predisposizione di un articolato sistema di norme volto ad assegnare le cave oggetto di attività estrattiva secondo procedure ad evidenza pubblica e con assoggettamento del privato concessionario a rigorosi obblighi e vincoli direttamente riconducibili alla realizzazione di specifici programmi della pubblica amministrazione; tutti elementi che finiscono per determinare l’inserimento funzionale del concessionario nell’apparato organizzativo dell’amministrazione.

L’indebito ampliamento dell’area di escavazione anche in aree non rientranti nel proprio ambito di autorizzazione, con seguente acquisizione del pregiato materiale marmoreo bianco presente in tali aree, in violazione delle molteplici prescrizioni normative e regolamentari imposte, concreta una ipotesi di pregiudizio patrimoniale nei confronti dell’ente concedente e lo sviamento dalle finalità pubbliche commesse allo stesso soggetto privato concessionario.

Inoltre, ai fini della sussistenza della giurisdizione contabile, assumono carattere dirimente ulteriori profili di indubbia rilevanza pubblicistica, afferenti alla natura giuridico-contabile delle entrate comunali per contributo di estrazione, vertendosi in tema di omesso versamento di risorse vincolate ex lege con immediata e diretta ripercussione non solo sul bilancio comunale, ma, vista la destinazione di tali risorse, anche su quello regionale e dell’unità sanitaria locale, così ponendo in luce ulteriori profili di natura risarcitoria-contabile per danno da mancata entrata di spettanza del Procuratore regionale tenuto ad agire a presidio del bilancio, da intendersi secondo l’insegnamento del Giudice delle leggi, quale un “bene pubblico” (Corte Cost., sent., n. 184/2016, n. 247/2017 n. 18/2019). Anche in tale prospettiva va, quindi, affermata la sussistenza della giurisdizione contabile

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