Bilancio Comunità Persona
La Corte dei conti ai tempi del “Recovery plan”: quale ruolo tra responsabilità amministrativa-contabile, semplificazioni e investimenti.
Abstract
Il saggio offre una rassegna delle riforme varate nella normativa italiana in vista dell'attuazione del “PNNR” (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). In particolare, l'attenzione è rivolta alle innovazioni e ai cambiamenti che avanzano nella Pubblica Amministrazione e alla semplificazione delle procedure, tra le altre in modo più significativo per gli appalti. Alcuni primi atti sono stati inseriti nel DL 76/2020, per velocizzare le procedure di appalto attraverso specifiche liberalizzazioni. Può sembrare un controsenso, nel tentativo di accelerare l'azione dell'amministrazione, aumentare e intensificare i controlli preliminari piuttosto che definitivi. Il DL contiene anche nuove norme in materia di procedure concorsuali per le amministrazioni locali che non sembrano allineate con l'obiettivo complessivo di aumentare la stabilità finanziaria. Queste leggi, inoltre, non sembrano conformi a precedenti sentenze della Corte Costituzionale. Il DL 76 si occupa anche dell'ambito delle pronunce di responsabilità della Corte dei Conti. In questo caso l'intervento appare inappropriato. È proprio in un momento in cui avviene un'accelerazione repentina, e si allentano i vincoli, che la garanzia dei controlli sulla contabilità è un efficace deterrente. Rafforzare l'ambito della responsabilità per inerzia e/o omissione di azione non è un modo per migliorare le procedure di spesa. Le deregolamentazioni mettono a rischio anche gli equilibri europei: la questione era già stata sollevata dalla Corte dei Conti con la sentenza n.6/2021 (ricorso delle Sezioni Riunite alla Corte di Giustizia Europea). Ampie riforme come quelle varate, che modificano diversi profili di responsabilità in ambito penale, amministrativo e contabile, e che incidono su principi fondamentali come quelli contenuti nell'articolo 28 della Costituzione, meriterebbero una più profonda e puntuale considerazione, e meglio essere trattati in leggi di riforma più ampie e sistemiche, non in decreti. L'apparato normativo recentemente varato, se non riveduto o provvisorio, può diventare una ferita alla legge costituzionale e di bilancio.
Abstract [En]
The Court of Audit during the Recovery Plan between audit and jurisdiction.
The essay offers a review of the reforms enacted in the Italian set of rules in view of the implementation of “PNNR” (Piano Nazionale di R : The action plan defined by the Italian government to receive and invest the funds made available by the EU in the recovery effort after the pandemic). In particular, the focus is on the innovations and changes advances across the Public Administration and a simplification of procedures, for procurement more significantly among others. Some first acts were included in the DL 76/2020, to speed up procurement procedures by means of specific deregulations. It may seem a contradiction, in an effort to accelerate the administration’s action, to increase and intensify preliminary controls rather than final ones. The DL also contains new regulations on bankruptcy procedures for local administrations that do not seem aligned with the overall objective of increasing financial stability. These laws also don’t seem to comply with precedent rulings by the Corte Costituzionale. The DL 76 deals also with the scope of responsibility pronouncements by the Corte dei Conti. In this case the intervention seems inappropriate. It is exactly in a moment in which a sudden acceleration happens, and constrains are loosened, that the guarantee of controls on accounting is an effective deterrent force. Reinforcing the scope of liability for not-acting is not a way to improve spending procedures. Deregulations also raises risks for European balances: this issue was raised already by the Corte dei Conti with its ruling n.6/2021 (ricorso delle Sezioni Riunite alla Corte di Giustizia Europea). Large reforms like the ones enacted, which modify several profiles of responsibility in criminal, administrative and accounting areas, and that impact on fundamental principles such as the ones included in article 28 of the Constitution, would deserve a deeper and more accurate consideration, and would better be treated in wider, systemic reform laws, not in decrees. The array of regulations recently enacted, if not revised or temporary, may become a wound to constitutional and budget law.
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